testo integrale con note e bibliografia

d.lgs. 5.2.2024 n.20 istitutivo del garante nazionale

La tutela dei diritti delle persone con disabilità ha attraversato, negli ultimi decenni, un'evoluzione importante nel panorama legislativo e istituzionale italiano, anche grazie soprattutto, alla spinta derivante dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia con la legge 18/2009.
Dal 2009, anno della ratifica italiana della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), si è gradualmente passati da una logica assistenziale e medica, centrata sulla patologia ad una prospettiva basata sui diritti umani, centrata su inclusione, autodeterminazione e partecipazione attiva.
Negli anni successivi, le politiche nazionali e regionali hanno sempre più fatto riferimento alla Convenzione come quadro normativo e valoriale di riferimento.
A livello nazionale certamente un punto di svolta si è avuto con l'approvazione della Legge delega in materia di disabilità n. 227/2021.
In questo contesto, si inseriscono due elementi fondamentali della governance per i diritti delle persone con disabilità: i Garanti regionali e, dal 2024, la nuova Autorità Garante Nazionale per i Diritti delle Persone con Disabilità, istituita con il Decreto Legislativo n. 20/2024.
Questo articolo analizza il quadro di riferimento istituzionale, il ruolo dei Garanti a livello regionale, le innovazioni apportate dalla nuova Autorità Nazionale e le prospettive di una governance multilivello dei diritti.
I Garanti regionali per i diritti delle persone con disabilità: una rete in evoluzione.
I Garanti regionali nascono per colmare un vuoto istituzionale e dare risposta alle esigenze di tutela specifica dei diritti delle persone con disabilità a livello territoriale. Queste figure si sono sviluppate in modo eterogeneo, su iniziativa delle singole Regioni, in assenza fino ad oggi di una cornice normativa unitaria.
I principali compiti dei Garanti regionali includono: la promozione dei diritti e dell'inclusione sociale; la vigilanza sull’attuazione delle normative regionali e nazionali in materia di disabilità; la ricezione di segnalazioni da parte di cittadini, associazioni e Federazioni; il dialogo con le istituzioni pubbliche e private per favorire la piena attuazione dei diritti; la formazione e la sensibilizzazione delle amministrazioni pubbliche e della società civile.
L'attività si esplica principalmente in 5 macroaree e cioè l'ambito scolastico ed educativo, l'ambito lavorativo, la sanità e l'accesso alle cure, l'accessibilità e le barriere architettoniche e gli ambiti sociali e culturali (ad esempio sport, turismo, parchi, musei, cinema, teatri ecc.)
Le modalità di azione possono variare da una regione all'altra, a seconda delle normative regionali che ne regolano l’istituzione. Essi agiscono come ponte tra i cittadini e le istituzioni, con una funzione di tutela non giudiziaria ma di advocacy, mediazione e promozione dei diritti.
Non tutte le Regioni hanno istituito un Garante specifico per i diritti delle persone con disabilità. In alcuni casi le funzioni sono accorpate a quelle dei difensori civici, dei Garanti dell’infanzia, dei detenuti o dei diritti umani in senso più ampio. Questo ha generato una frammentazione territoriale delle competenze e delle modalità di intervento.
Attualmente i Garanti istituiti con Legge regionale sono l'Umbria ( nella cui regione è Garante lo scrivente), la Campania, la Sicilia, la Puglia e la Calabria.
In altre Regioni le funzioni sono attribuite o al Difensore civico ( la Valle d'Aosta, il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, l'Emilia Romagna), o al Garante per la Tutela dei minori e delle fragilità (Lombardia) o istituiti ma non ancora nominati (Lazio).
Esistono poi delle articolazioni in vari comuni italiani.
La svolta del Decreto Legislativo 20/2024: nasce l’Autorità Garante Nazionale.
Il Decreto Legislativo 20/2024, adottato in attuazione della Legge Delega 227/2021, rappresenta un punto di svolta. Esso istituisce la nuova Autorità Garante Nazionale per i Diritti delle Persone con Disabilità, un organismo autonomo e indipendente volto a rafforzare la tutela dei diritti e l’attuazione della Convenzione ONU.
Gli obiettivi principali del provvedimento sono: assicurare uniformità di trattamento sul territorio nazionale; promuovere l’armonizzazione delle politiche regionali e locali; monitorare e valutare l’attuazione delle norme a favore delle persone con disabilità; fungere da interlocutore unitario per le istituzioni europee e internazionali; rafforzare la partecipazione delle persone con disabilità alle politiche pubbliche.
L’Autorità è un ente di garanzia indipendente, dotato di autonomia funzionale, organizzativa e finanziaria. Le sue principali competenze includono: ricevere e valutare segnalazioni individuali o collettive su presunte violazioni dei diritti; emettere raccomandazioni vincolanti per le amministrazioni pubbliche; proporre modifiche normative e formulare pareri tecnici su disegni di legge e regolamenti; coordinare e sostenere la rete dei Garanti regionali; elaborare report periodici sullo stato dei diritti delle persone con disabilità in Italia; avviare ispezioni e indagini nei casi di particolare gravità o sistematicità delle violazioni; promuovere campagne di sensibilizzazione e iniziative culturali.
L’Autorità è composta da un Collegio di tre membri, scelti tra persone di comprovata competenza in ambito giuridico, sociale e dei diritti umani. I membri sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa intesa con le Camere.
Attualmente l'Autorità, entrata in carica il 1 gennaio 2025, ha come Presidente l'Avv. Maurizio Borgo e come componenti il Prof. Francesco Vaia ed il Dott. Antonio Pelagatti.
L’Autorità può richiedere documenti, informazioni, accessi e chiarimenti a tutte le amministrazioni pubbliche e, in determinati casi, anche ai privati. Può effettuare visite, ispezioni o sopralluoghi in luoghi dove si trovano persone con disabilità, come strutture residenziali, sanitarie, scolastiche o lavorative, anche senza preavviso.
Nel caso in cui un’amministrazione pubblica adotti un provvedimento o un atto amministrativo generale in relazione al quale venga segnalata e lamentata una violazione dei diritti della persona con disabilità, una discriminazione o una lesione di interessi legittimi, il Garante con delibera collegiale, emette un parere motivato che indica gli specifici profili delle violazioni riscontrate e, ove possibile, propone il ricorso all’autotutela amministrativa entro novanta giorni e può avanzare la proposta di accomodamento ragionevole laddove non sia attuabile una “misura di sistema”.
Viene inoltre prevista la possibilità del Garante di ricorrere al giudice amministrativo in caso di mancata o non corretta adesione, da parte delle pubbliche amministrazioni, alle proposte prospettate nell’ambito del proprio parere, rispetto a provvedimenti o atti amministrativi che determinano discriminazioni o violazioni di diritti e interessi delle persone con disabilità, con il loro silenzio (ai sensi dell’art. 31 commi 1,2 e 3 del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104) alle proposte avanzate dal Garante o se l’adesione alle proposte fosse viziata da nullità. Dei ricorsi è data immediata notizia sul sito istituzionale dell’amministrazione intimata.
Può trasmettere atti e documenti agli organi giudiziari competenti se emergono illeciti civili, penali o contabili.
Può proporre disegni di legge al Governo o al Parlamento in materia di disabilità.
In futuro (se previsto da ulteriori norme attuative) potrebbe avere legittimazione attiva in giudizio, ossia la possibilità di promuovere azioni legali a tutela di interessi collettivi delle persone con disabilità, anche in forma di class action pubblica.
Opera anche tramite protocolli d’intesa con altre autorità indipendenti (come il Garante per l’infanzia, la privacy, le pari opportunità), le Regioni, l’INPS, l’INAIL, i Comuni, e il mondo della scuola e della sanità.
La relazione tra Autorità Nazionale e Garanti regionali: un sistema multilivello.
Una delle funzioni chiave dell’Autorità Nazionale è quella di coordinare la rete dei Garanti regionali, promuovendone l’attivazione laddove non esistano ancora e sostenendone l’operatività con linee guida, buone pratiche e strumenti di lavoro condivisi.
Questo modello mira a creare una governance integrata e cooperativa, dove i Garanti regionali agiscano in sinergia con l’Autorità Nazionale, senza sovrapposizioni, ma nel rispetto della specificità dei contesti territoriali.
E' inoltre anche titolare di un sistema nazionale di raccolta dati e monitoraggio delle condizioni delle persone con disabilità, alimentato anche dalle informazioni fornite dai Garanti regionali. In questo modo, sarà possibile elaborare mappe territoriali delle criticità, individuare ambiti di intervento prioritari e valutare l’efficacia delle politiche pubbliche.
Le sfide e le prospettive.
Una delle sfide più rilevanti sarà quella di armonizzare la legislazione regionale con il nuovo impianto nazionale. Le Regioni dovranno adeguare le proprie normative in materia di disabilità, definendo con chiarezza i ruoli e le competenze dei rispettivi Garanti e rafforzandone le funzioni di tutela e controllo.
Fondamentale sarà garantire un approccio partecipativo, in linea con il principio "nulla su di noi senza di noi". Ciò implica la valorizzazione del ruolo delle associazioni e la presenza effettiva delle persone con disabilità nei processi decisionali, tanto a livello nazionale quanto regionale.
Il funzionamento effettivo della rete dei Garanti e dell’Autorità dipenderà anche dalle risorse disponibili, dalla qualità del personale, dalla capacità di interlocuzione con le istituzioni e dalla cultura diffusa dei diritti. In questo senso sarà decisivo un investimento non solo economico, ma anche culturale e formativo.
In conclusione l’istituzione dell’Autorità Garante Nazionale per i Diritti delle Persone con Disabilità rappresenta una svolta storica nella tutela dei diritti, ma il suo successo dipenderà dalla capacità di costruire un sistema integrato, collaborativo e orientato ai risultati, in cui i Garanti regionali abbiano un ruolo attivo e riconosciuto.
Il futuro della protezione dei diritti delle persone con disabilità in Italia passerà, sempre di più, da una governance multilivello, capace di coniugare visione nazionale e prossimità territoriale, partecipazione e competenza, autonomia ed interconnessione, cooprogettazione e cooprogrammazione.

Contatti
Per contatti e segnalazioni ai Garanti regionali, presso i siti delle singole regioni sono istituite, solitamente, delle sezioni con tutti i contatti necessari ( telefono, mail, pec, ad esempio https://www.regione.umbria.it/sociale/garante-regionale-dei-diritti-delle-persone-con-disabilita).
Alcuni Garanti ( ad esempio il sottoscritto ed il Garante della Campania) hanno dei profili social ( Linkedln: Massimo Rolla Garante dei diritti delle persone con disabilità - Regione Umbria, Facebook: Profilo: Garante Disabili Umbria; Pagina: Garante dei diritti delle persone con disabilità – Regione Umbria, Instagram: Max Rolla Garante Diritti persone con disabilità Umbria).
Per contattare invece l'Autorità Garante Nazionale per i diritti delle persone con disabilità, il telefono è (centralino): 0683941488, la e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., e la PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il sito web (in costruzione): www.garantedisabilita.it e la Sede Istituzionale è in Via Maia n.10 - 00175 Roma.

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