TESTO INTEGRALE CON NOTE E BIBLIOGRAFIA
1. Che cos’è il Glossario dell’inclusione sul lavoro.
Il Glossario dell’inclusione sul lavoro è uno strumento di divulgazione giuridica consultabile in modalità open access (sia in italiano che in inglese) sul sito dell’Università degli Studi di Milano al seguente indirizzo:
https://glossarioinclusione.unimi.it/
2. La finalità del progetto. 
Il Glossario nasce dalla constatazione che raramente i lavoratori e le lavoratrici vittime di comportamenti violenti sul luogo di lavoro (come discriminazioni, ritorsioni, mobbing, molestie) sono consapevoli delle tutele giuslavoristiche presenti nel nostro ordinamento per contrastare i suddetti fenomeni. Da qui l’idea di consegnare alla società civile uno strumento di alfabetizzazione giuridica, gratuito e attendibile, costruito cercando di coniugare precisione scientifica e chiarezza divulgativa.
3. Struttura del Glossario.
Per essere fruibile in modo semplice e intuitivo, il Glossario è stato strutturato come una scacchiera di bottoni colorati interattivi contenenti ciascuno un termine in qualche modo legato al fenomeno della violenza sul lavoro (fig. 1).

La scacchiera è interattiva in quanto, di regola, ciascun bottone del Glossario apre una scheda esplicativa del termine prescelto (fig. 2)

Alcuni bottoni, tuttavia (come quello delle ritorsioni), a causa della complessità del fenomeno, non rinviano direttamente ad una scheda, bensì ad altri bottoni (fig. 3) e sotto-bottoni (fig. 4) che guidano il lettore fino ad arrivare alla scheda esplicativa di interesse (fig. 5).

Fig. 3
Fig. 4

Fig. 5

Quanto alla struttura delle schede esplicative, esse, al fine di orientare il lettore, presentano tutte il medesimo layout sia grafico che di contenuto (v. figg. 2 e 5). In particolare, all’interno di ciascuna scheda del Glossario ogni termine viene spiegato attraverso:
1) una sintetica definizione giuridica; 
2) l’elenco della principale normativa italiana di riferimento;
3) un esempio pratico illustrato da una vignetta.
Questa struttura espositiva, rafforzata dalla possibilità di consultare il Glossario sia in modo tradizionale, attraverso un indice generale, sia tramite filtri di lettura facilitata (cliccando il simbolo ), rende il Glossario uno strumento di agevole consultazione anche da parte di chi sia totalmente privo di formazione giuridica e/o incontri difficoltà linguistiche e/o visive.
4. La forza inclusiva delle immagini: gli “human beings”.
Sebbene il Glossario sia destinato ad un pubblico adulto, si è deciso, per rendere il progetto uno strumento di immediata comprensione, di rinforzare gli esempi pratici con vignette illustrative. Non solo, ad esse è stata dedicata grande attenzione in fase di progettazione al fine di renderle il più inclusive possibile. 
In particolare, i lavoratori e le lavoratrici sono raffigurati, di regola, come figure di genere neutro, grazie alla combinazione dei due simboli (lo specchio di Venere e lo scudo di Marte) che tradizionalmente rappresentano, rispettivamente, il genere femminile e quello maschile. Tali figure, che abbiamo soprannominato “human beings”, permettono al Glossario di valorizzare, all’interno degli esempi, il tratto che accomuna i lavoratori e le lavoratrici e, cioè, la loro appartenenza al genere umano, piuttosto che ciò che li differenzia e, cioè, il loro sesso/genere. Naturalmente, laddove all’interno delle vignette il sesso/genere risulta invece determinante ai fini della configurazione della condotta violenta (come accade, ad esempio, nell’ipotesi delle ritorsioni perpetrate proprio in ragione del sesso/genere, v. fig. 6), gli “human beings” tornano ad essere raffigurati mettendo ben in evidenza tale caratteristica.
Fig. 5
 
Fig. 6
5. Da dove nasce il progetto.
Frutto di un lavoro di tre anni, il Glossario è stato pensato e sviluppato da un team formato da tre docenti di diritto del lavoro (Maria Teresa Carinci, Francesca Marinelli e Maria Cristina Degoli); una avvocata (Giulia Menegon); una webmaster (Michela Giudici) e un graphic designer (Paolo Ferrante). 
Il team ha lavorato all’interno di “Human Hall” (un laboratorio interdisciplinare per la tutela dei diritti umani e della sostenibilità creato all’interno dell’Università degli Studi di Milano e coordinato dalla prof.ssa Marilisa D’Amico) che è parte, a sua volta, di un progetto ancora più ambizioso, intitolato “MUSA – Multilayered Urban Sustainability Action”. MUSA (che è progetto portato avanti dall’Università Bicocca insieme al Politecnico, alla Bocconi e all’Università degli Studi di Milano, con la collaborazione di altri 24 soggetti pubblici e privati, tra cui la Regione Lombardia e il Comune di Milano), è stato infatti finanziato nel 2022 dal Ministero dell’Università e della Ricerca con ben 110 milioni di euro nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e coinvolge più di mille ricercatori impegnati a raggiungere un unico obiettivo: trasformare l’area metropolitana della città di Milano in un ecosistema di innovazione per la rigenerazione urbana.