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La pandemia e la conseguente crisi economico – occupazionale hanno reso ancor più evidente e profondo il solco tra lavoratori subordinati e autonomi: i primi, salvaguardati attraverso lavoro agile pandemico, cassa integrazione e blocco dei licenziamenti; i secondi, debolmente soccorsi attraverso contributi una tantum e (temporanei) sospensione o rinvio delle scadenze fiscali e previdenziali.

In questo contesto nasce il progetto di un focus che affronti il tema del reddito dei non subordinati, accomunati dalla negazione di uno status che, di nuovo e con forza, è ritornato ad essere sinonimo di protezione nel mercato del lavoro.

Le autrici e gli autori, provenienti da settori scientifici e ambiti di attività diversi, si misurano con le molte sfaccettature del tema, ordinando un caleidoscopio che va a comporre la condizione reddituale di chi oggi non gode del “green pass” del lavoro subordinato-dipendente in senso stretto.

L’approfondimento si snoda lungo tre numeri della Rivista, tra il 2021 e il 2022, non concepiti come monografici, ma ognuno destinato ad ospitare interventi dedicati alla condizione dei lavoratori autonomi, in tema di

diritti fondamentali (Perchinunno);

vulnerabilità (il carcere, Malzani; la disabilità, De Falco; il genere, Zilli; la pandemia, Zucaro; i riders autonomi, Pezzini);

previdenza, assistenza e welfare (il rendimento pensionistico, Filì; le prestazioni temporanee nella decretazione emergenziale, Caffio);

professioni (le pattuizioni collettive e concorrenza, Piglialarmi; le professioni non ordinistiche, Casano);

corrispettività (il diritto al compenso, Bilotta; l’equo compenso, Alpa; l’equo compenso e i rapporti tra privati, Mazzanti; le tariffe professionali, De Mozzi; amministratori di società, Antonini);

rapporti con la p.a. (l’equo compenso e la pubblica amministrazione, Favia; gli appalti pubblici, Caputi Jambrenghi);

terzo settore (Riccobono);

cooperative (Palladini)

 lavoro sportivo (Riccio, Miranda).

Vengono altresì coltivati i profili processuali (Ficarella; Schiavone) e la tutela del credito (D. Garofalo), alla luce delle recenti novità.

L’ambizione è offrire al dibattito contributi su temi assai poco frequentati, ma tutt’altro che marginali, in termini qualitativi e quantitativi, nei rapporti economici e sociali: nella convinzione che, nell’ambito della grande trasformazione del lavoro, vi sia molto su cui riflettere “oltre” la subordinazione, a partire dalla tutela dei diritti fondamentali della persona che lavora.

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