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TECNOLOGIA E DIRITTO. FONDAMENTI D’INFORMATICA PER IL GIURISTA.
Giovanni Ziccardi-Pierluigi Perri (a cura di), Giuffrè editore, 2017.

E’ una approfondita TAC sull’informatica giuridica, analizzata sotto ogni aspetto. E’ il lavoro curato per la Giuffrè editore da Ziccardi-Perri, con la collaborazione di un nutrito gruppo di studiosi (Boccaccini, Cristiano, Pallone, Pedrazzini, Vertua, Bianchi, Sorrentino, De Maio, Agostini, Dal Checco,Sagliocca, Farina, Ruggieri, Pacelli, Perrone, Bergonzi, Pozzato,Alagna, Reale,Salmeri,Felcher, Gallus, Gargano, Deplano, Familiari, Massaro, Fedorova, Icardi, Micozzi, Zanaboni, Martinelli, Salluce, Marrazza).

Il volume contiene tutto quello che c’è da sapere in tema di informatica giuridica, e, certamente contribuirà a fare superare al giurista in genere la “diffidenza” verso l’informatica giuridica. Infatti, non si può ignorare che gli strumenti informatici e telematici fino alla fine del secolo scorso – ma anche nei primi anni del nuovo secolo - rappresentavano per il giurista uno strumento anzi un oggetto volto a sostituire la macchina da scrivere o le comunicazioni mediante posta ordinaria. In pochi anni, come si legge nella quarta di copertina, gli strumenti informatici sono diventati soggetto della professione giuridiche ponendo sempre più interrogativi e problemi che il futuro operatore deve conoscere e risolvere. Il volume recensito, tiene conto di queste due differenti anime delle abilità informatiche: quella più documentale e di supporto nell’attività quotidiana, ma anche quella più strettamente giuridica con i temi ed i problemi oggi in discussione nelle corti di giustizia nazionali ed internazionali.
Certamente, per gli autori del volume, considerata la velocità con la quale muta il panorama tecnologico,vi è il rischio che le nozioni illustrate diventino obsolete subito dopo la pubblicazione del volume. Ma il compito dell’informatica giuridica è sempre stato quello di garantire, accanto a sofisticate elaborazioni teoriche, un approccio pratico che consenta al giurista di trarre un’utilità immediata dall’impiego dei nuovi strumenti tecnologici.
L’analfabetismo digitale è ancora molto diffuso, nonostante nelle varie facoltà di giurisprudenza (e non solo) sono ormai “fisse” le cattedre di informatica giuridica; per il consolidamento di una cultura informatica/giuridica è però, sempre più necessario spiegare, ribadire, schematizzare e sintetizzare i numerosi benefici che la tecnologia porta all’uso personale e professionale quotidiano, tenendo, però, presente che nozioni troppo dettagliate, o strettamente legate “al presente”, si rivelino rapidamente inattuali.
Il lavoro che gli autori (e sono tanti e tutti “esperti” della materia) del volume recensito hanno cercato di fare, come si legge nella prefazione del volume, è duplice:
da un lato di creare dei fondamenti solidi, per il giurista che non conosce la tecnologia, o che crede di conoscerla ma, in realtà, non la domina. Dall’altro, il disegnare, tra le righe, dei percorsi di approfondimento che permettano al lettore interessato di aumentare le sue competenze seguendo i suggerimenti bibliografici e i numerosi spunti di ricerca.

Gli argomenti trattati nel volume sono tutti prettamente “informatici”, ma gli autori si sono spinti anche ai diritti dell’informatica, individuando le basi di alcuni fenomeni e istituti che iniziano a essere molto comuni nella vita professionale. Sono stati infatti trattati i temi della sicurezza personale e professionale – visti i numerosi incidenti informatici che hanno coinvolto tanti studi legali - e delle deontologia ed il comportamento responsabile da tenere in rete.
Ogni argomento trattato è accompagnato da una bibliografia essenziale.
E’ un volume che tutti gli operatori del diritto – avvocati, magistrati, operatori della giustizia in generale, studenti e cultori della materia – non possono ignorare.

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