Alcuni settori del diritto del lavoro hanno, di fatto, ricevuto una attenzione inferiore a quella riservata ai temi più “classici” e più centrali nella riflessione scientifica. Fra questi si possono includere due temi legati al lavoro carcerario e al lavoro dei disabili. Entrambi questi settori costituiscono territori con ampi margini per una approfondita  esplorazione che consenta di accrescere la conoscenza dei molteplici aspetti che essi presentano e di diffonderne la percezione  e la consapevolezza nella comunità dei giuslavoristi e di quanti si occupano a vario titolo (per ragioni professionali, scientifiche, associative) delle questioni inerenti il diritto e il rapporto di lavoro.

Si tratta di una riflessione e di una esplorazione doverose più che mai perché le due categorie di lavoratori interessati presentano, accanto alla tipica asimmetria del rapporto di lavoro, una situazione di debolezza aggiuntiva derivante dalla loro condizione particolare, che accentua i rischi di compressione dei diritti e la necessità di approntare tutele più incisive in considerazione della peculiarità di entrambe le situazioni.

Territori nei quali la dignità di chi lavora è esposta a lesioni ancora più profonde per effetto della particolare fragilità del soggetto debole.

Da questa constatazione sono derivati i due progetti di Forum che, con l’ausilio di collaboratori particolarmente versati nella materia e nei suoi diversi aspetti, forniscono una panoramica multiforme e aggiornata dello “stato dell’arte”.

Altro territorio da continuare a esplorare è quello connesso ai rapporti fra Intelligenza Artificiale e il diritto e la giurisdizione. Si tratta di un ambito dai confini  sempre varianti per effetto della costante evoluzione della tecnica, cui segue un orizzonte che sempre più si allontana. E che con periodicità sempre più incalzante propone  nuove sfide e crescenti interrogativi non solo ai giuristi ma anche a tutti coloro che -per ragioni di natura diversa-  sono chiamati a confrontarsi con le molteplici realtà del lavoro: i soggetti collettivi, i professionisti e consulenti, i decisori privati e quelli istituzionali.

Nella consapevolezza che, se loro non si occupano dell’Intelligenza Artificiale, questa si occuperà comunque delle realtà loro affidate, senza chiedere il permesso.

E, quindi, i processi evolutivi o li si gestisce o li si subisce.

Parimenti da conoscere, malgrado la grande copertura mediatica che il personaggio ha avuto, è il “territorio” dell’attenzione che nel corso degli anni Papa Francesco ha dedicato ai temi del lavoro.

Negli anni del suo pontificato, il Papa da poco defunto è frequentemente intervenuto sui temi del lavoro e della dignità di chi lavora  con discorsi, documenti, encicliche sviluppando una cura costante, puntuale e sistematica, che concretizza una attualizzazione della Dottrina sociale della Chiesa. Se non proprio una teologia del lavoro.

Sul punto LDE inizia una riflessione che potrebbe suscitare l’attenzione dei giuslavoristi.

Un altro “territorio” nel quale nei mesi scorsi si è fatto qualche passo avanti è quello della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese (art 46 della Costituzione) in seguito alla presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare promossa dalla Cisl e alla successiva approvazione della Legge n.76 del 2025.

Quale che sia il giudizio che ognuno può dare sull’iniziativa e sul suo esito, si è trattato certamente di un evento importante sulla scena lavoristica e, in quanto tale, deve costituire oggetto di riflessione.

Anche perché tale vicenda segnala un terreno nel quale occorrerà addentrarsi nel futuro, data la sua portata costituzionale.

Infine, la vicenda referendaria, indipendentemente dalle variegate posizioni assunte su di essa e dall’esito del voto, ha rappresentato un momento di rinnovata attenzione sui temi del lavoro e su alcuni snodi centrali della disciplina legislativa. L’auspicio è che l’attenzione permanga anche dopo la chiusura delle urne, posto che i problemi in attesa di soluzione sono molti e di ampia portata.     

Si deve concludere, quindi, che per gli “addetti al lavoro” si aprono territori amplissimi di intervento.

Per il quale la complessità dei problemi e le difficolta del contesto economico impongono più che mai in passato il metodo della virtuosa convergenza fra soggetti portatori di interessi e di orientamenti diversi.

In tale ottica, significativo pare l’impegno e il risultato conseguito con la Proposta di Riforma del regime sanzionatorio dei licenziamenti illegittimi elaborata dagli Accademici del Gruppo Freccia Rossa.

Ma sul punto pare sufficiente rinviare all’ultima Newsletter di LDE.

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