TESTO INTEGRALE CON NOTE E BIBLIOGRAFIA

protocollo per la parità di genere, 2 novembre 2023

In data 2 novembre 2023, la Direzione interregionale del Lavoro del Nord, l’Ufficio della Consigliera di Parità regionale della Lombardia, la Consulta degli Ordini Provinciali dei Consulenti del Lavoro della Lombardia e l’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro – Consiglio regionale della Lombardia – hanno siglato un Protocollo di Intesa, della validità di 5 anni, che si inserisce nel più ampio quadro normativo eurocomunitario e nazionale che intende promuovere strategie di parità di genere e combattere le discriminazioni nel mondo del lavoro.

Le parti si sono impegnate a porre in essere ogni azione utile per promuovere i principi di uguaglianza, pari opportunità e non discriminazione tra donne e uomini nel mondo del lavoro.

Le azioni devono essere coordinate tra loro e condotte in stretta collaborazione tra le parti con l’obiettivo di dare piena effettività alle norme in materia di parità di genere e di pari opportunità tra uomini e donne.

Azioni efficaci, scambio reciproco di esperienza e buone prassi in materia; questo il cammino tracciato dal protocollo che prevede:

Azioni di collaborazione

Condivisioni di dati statistici

Iniziative di aggiornamento professionale e di promozione

Scambio di buone prassi

Incontri istituzionali

Nel Protocollo viene ribadito il ruolo dei Consulenti del Lavoro quali garanti della legalità nei rapporti di lavoro.

La Consulta degli Ordini provinciali dei Consulenti del Lavoro della Lombardia e l’ANCL – Consiglio regionale della Lombardia – si sono impegnate a:

Sensibilizzare i propri iscritti/e alla promozione del lavoro etico

Favorire lo sviluppo di progetti e di azioni positive per attuare le pari opportunità nell’accesso e nello svolgimento dell’attività professionale

Valorizzare le differenze di genere, promuovere e rafforzare la parità di rappresentanza di genere anche negli Organi istituzionali ed associativi

In agenda anche l’organizzazione di seminari e di convegni per la formazione specifica a vari livelli sulla applicazione del lavoro flessibile, la promozione di corsi di formazione tecnico-professionali rivolti alle lavoratrici al rientro in servizio dopo il periodo di maternità, lo sviluppo di forme di collaborazione per una formazione comune con le Consigliere di Parità, regionali e territoriali, predisponendo materiale informativo e divulgativo.

Infine, i Consulenti del Lavoro sono chiamati a sensibilizzare le aziende sul tema della certificazione di parità di genere e sulla opportunità di compilare il rapporto biennale sulla occupazione maschile e femminile anche da parte di soggetti non obbligati alla presentazione.

Sono particolarmente orgoglioso della sottoscrizione di questo protocollo perché finalmente si potrà lavorare all’unisono per diffondere la cultura della parità e, aggiungo, non solo di genere. L’inclusione nel mondo del lavoro anche dei diversamente abili e dei soggetti fragili e di quelli deboli, è qualcosa che deve interessate tutti, quotidianamente. Ognuno di noi nel suo agire quotidiano deve chiedersi: cosa posso fare per favorire l’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati? Sono convinto che se tutti ci ponessimo questa domanda scopriremmo che, per il ruolo che ognuno di noi occupa nella società, qualcosa riusciremmo a fare. Magari solo parlarne, diffusamente, aiuterebbe quel cambio culturale necessario nel nostro paese.

Segnalo, inoltre, un altro importante protocollo sottoscritto il 22 novembre dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dalla Fondazione Doppia Difesa Onlus, presso la Biblioteca del Senato Giovanni Spadolini. Riprendendo le parole di Rosario De Luca, Presidente del CNO, “una maggior inclusione delle donne nel mondo del lavoro costituisce il presupposto fondante per dar vita a un sistema sociale realmente giusto ed equo” e “come Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, insieme a Doppia Difesa, ci spenderemo per la realizzazione di progetti di politiche attive diretti all’occupabilità delle donne vittime di violenza”.

La categoria tutta è chiamata a collaborare attivamente per informare, individuare, formare, collocare e/o ricollocare le donne vittime di violenza per dare loro opportunità lavorative, nella consapevolezza che il lavoro è un argine contro la violenza: l’indipendenza economica può infatti consentire alle donne di non ritrovarsi “ostaggio” di mariti e compagni e/o di sottrarsi con meno fatica alle situazioni di violenza.

Nel ripudiare e condannare ogni forma di violenza contro le donne, il CNO ha ricordato che secondo i dati Istat, nel 2022 in quasi il 90% dei casi l’autore della violenza è stato un soggetto con cui la vittima aveva, o aveva avuto, una relazione sentimentale o al quale era legata da uno stretto rapporto di parentela. E spesso sono le vittime stesse che hanno dichiarato che la totale mancanza di mezzi economici, e di conseguenza la totale dipendenza economica dal partner, ha impedito loro di ribellarsi e di sottrarsi alle violenze perpetrate ai loro danni. Il report è consultabile al link https://www.consulentidellavoro.it/files/PDF/2023/Report_favorire_linclusione_occupazionale_per_contrastare_la_violenza_sulle_donne.pdf

e la documentazione sul protocollo al link https://www.consulentidellavoro.it/home/storico-articoli/17200-indipendenza-economica-per-contrastare-la-violenza-di-genere

Ricordo ancora i Protocolli milanesi con Caritas Ambrosiana e Inps, ripreso anche livello nazionale per l’inserimento dei soggetti deboli.

In definitiva, una Categoria, quella dei Consulenti del Lavoro, sempre più orientata al sociale e fautrice di buone prassi per l’inclusione lavorativa.

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