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Edoardo Segantini, Postfazione di Federico Butera. Guerini Editore

In questa pubblicazione l’autore raccoglie 14 testimonianze relative ai cambiamenti in atto nei contenuti del lavoro. La scelta dell’autore si basa su conoscenze personali e su segnalazione di testimoni privilegiati. Il procedimento utilizzato, far parlare i lavoratori, esplorare attraverso un dialogo tra l’autore e l’intervistato i vari aspetti delle loro esperienze lavorative, contribuisce più efficacemente di qualsiasi analisi organizzativa a farci toccare con mano il significato di alcune espressioni ricorrenti a partire dagli anni ottanta e dalla divulgazione del modello giapponese. Parliamo di lavoro di gruppo, adattabilità, apprendimento continuo, partecipazione ma anche di manutenzione predittiva, di Internet delle cose e di Internet dei servizi cioè dei processi di trasformazione del lavoro indicati con il termine Industria 4.0 cui le testimonianze qui riportate fanno riferimento.
Le molteplici trasformazioni del lavoro descritte dagli intervistati ci testimoniano la centralità del fattore umano nel cambiamento. Una centralità di cui le persone intervistate sembrano essere profondamente consapevoli. Lo dimostra l’orgoglio con cui i protagonisti delle storie parlano di sé e dei loro percorsi lavorativi che, in molti casi, fanno perno proprio sulla loro volontà di mettersi in gioco per apprendere, per sperimentare e progredire. Un processo che non si compie in solitudine ma insieme con il gruppo di lavoro e spesso con confronti allargati.
Le storie personali evidenziano la possibilità di muoversi, partendo anche da identità “anomale” in quanto non allineate con il profilo professionale descritto, attraverso varie esperienze e di accumulare per tale via il know how riconosciuto nel lavoro attualmente svolto. Sono operai, tecnici, manager e imprenditori, parliamo di persone variamente scolarizzate che, consapevoli del valore del proprio lavoro all’interno di una comunità di produttori, sottolineano l’importanza della loro partecipazione al processo produttivo.
Consapevolezza di sé e del proprio valore, conoscenze e apprendimento continuo in un contesto di collaborazione e partecipazione al miglioramento del prodotto, ma anche alla definizione degli obiettivi produttivi descrivono il nuovo lavoratore che, munito di una nuova chiave a stella, e consapevole del proprio valore –l’operaio aumentato - offre la propria prestazione nel mondo dell’ Industria 4.0.
La partecipazione di cui riferiscono gli intervistati è condizione necessaria per competere nel mondo globale, per soddisfare la domanda e per minimizzare i costi derivanti dalle incertezze, ma solo alcune testimonianze ne riportano l’effetto in termini salariali.

 

Le esperienze descritte, evidenziano come all’operaio aumentato non corrisponda un salario aumentato sulla base dei risultati del lavoro, una tematica ciclicamente discussa dagli studiosi del lavoro e delle relazioni industriali che dovrebbe tornare all’ attenzione delle imprese e dei rappresentanti sindacali così come sembra auspicare il sindacalista intervistato. Allo stesso modo il processo di apprendimento del lavoratore potrebbe trovare un supporto nel mondo della formazione.
Le testimonianze di un sindacalista e di un formatore sottolineano la necessità di integrare nelle loro rispettive attività le qualità soggettive con un riconoscimento dei risultati conseguiti. Ciò darebbe supporto al processo di cambiamento produttivo, ne allargherebbe gli effetti al sistema economici e potrebbe costituire materia per molte altre analisi del cambiamento

 

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